Sta facendo discutere i diretti interessati e anche qualche addetto ai
lavori la recente attribuzione dell'assegno di cura a persone non
autosufficienti e ai loro nuclei familiari, dato a 54 famiglie
nell'ambito del Piano di Zona per il progetto "Supporto alla
domiciliarità".
Il bando, riferito all'anno 2006, è finanziato con
apposite risorse provenienti dall'assessorato regionale alla
solidarietà per un importo di euro 218.900, e con quelle provenienti
dal Piano di Zona per 91.080 euro, per un totale complessivo di 309.980
euro.
La finalità del progetto, che vede insieme, in un unico intervento, i Comuni di Fasano, Ostuni e Cisternino, è quella di
"rimuovere
ovvero ridurre l'incidenza che i vincoli economici e il disagio
derivante da reddito insufficiente possono esercitare sulla scelta e
sulla capacità di un nucleo familiare di prendersi carico, per la parte
di competenza, del lavoro di cura di una persona in condizione di
fragilità derivante da non autosufficienza, favorendo così il ricorso
ai servizi domiciliari e comunitari per prolungare la permanenza del
soggetto non autosufficiente nel proprio contesto familiare".
Destinatari
di questi contributi economici sono le persone con disabilità fisica,
psichica o sensoriale in condizioni di non autosufficienza grave, che
vivono da soli, e i nuclei familiari in cui vivano da almeno un anno,
alla data del 30-10-2006, una o più persone non autosufficienti per le
quali sia possibile una adeguata assistenza a domicilio.
Per
rientrare nelle condizioni di ammissibilità, è necessario che l'ISEE
(indicatore della situazione economica equivalente) del reddito
familiare non sia superiore a 40 mila euro, e che il reddito della
persona non autosufficiente nell'anno fiscale 2005 non sia stato
superiore ai 25 mila euro.
Ovviamente, la graduatoria viene stilata
in base ad alcuni criteri espressamente stabiliti dal bando, che
privilegia redditi più bassi.
Sono state dunque presentate ben 1.321 domande di cittadini residenti nei tre Comuni di Fasano, Ostuni e Cisternino.
Il
dato che lascia perplessi è che a fronte di 493 domande presentate da
fasanesi (pari al 37,32%), 462 presentate invcece da ostunesi (34,98%)
e 366 da cistranesi (27,70%), sono stati erogati 54 contributi (con
assegni da 6.000 a 5.400 euro annui, fino all'esaurimento dei fondi
disponibili) così ripartiti: 39 (pari al 72,22%) a richiedenti di
Ostuni, 10 (18,52%) a richiedenti di Cisternino e solo 5 (9,26%) a
cittadini di Fasano.
Un caso molto singolare, considerando anche che
Ostuni ha 32.514 abitanti, mentre Fasano ne ha ben 38.271 (secondo i
dati Istat 2007).
Non potendo assolutamente ipotizzare che siano
state fatte manomissioni alle graduatorie, perchè ogni Comune
attraverso il proprio ufficio dei servizi sociali esamina le singole
pratiche attribuendo loro un punteggio che poi determina la classifica
finale, viene il sospetto che siano stati usati parametri di
valutazione leggermente differenti e un pò discutibili.
C'è infatti
chi sostiene che per stilare la graduatoria siano state prese come oro
colato le dichiarazioni degli utenti in base alla documentazione
presentata.
E si fanno degli esempi: un cieco ha invalidità e
accompagnamento, ma può svolgere alcune funzioni della vita che lo
rendono autonomo.
Un soggetto con distrofia muscolare, che sta a letto, va invece accudito per tutte le cose essenziali.
Sono state valutate caso per caso queste situazioni?
La
risposta pare sia negativa: la verifica dei singoli soggetti sarebbe
stata fatta solo a chi è risultato idoneo, e la valutazione è stata
effettuata solo sulla base della documentazione clinica (certificato
d'invalidità).
Fra chi ha usufruito del contributo risulterebbero soggetti handicappati che vivono da soli con il proprio unico reddito.
Ma come fa un disabile non autosufficiente a vivere da solo?
E'
assai improbabile che un soggetto non autosufficiente possa vivere da
solo, salvo i casi un cui ci sia un minimo di autonomia.
E nel bando non è prevista la verifica dell'autonomia, ne è stata chiesta una documentazione specifica e aggiornata.
In
più, fra coloro che hanno compilato la graduatoria non è prevista la
componente medica, che può valutare lo stato di autonomia del soggetto.
A
quanto pare, la graduatoria è stata elaborata attraverso un computer in
base a semplici parametri: reddito, certificato di invalidità e
accompagnamento.
Non è un pò riduttivo? Perchè non sono state verificate concretamente le diverse situazioni soggettive?
Le verifiche sono stae fatte dall'ufficio ai servizi sociali di appartenenza del richiedente.
E'
opinione diffusa, che tale verifica non possa farla solamente
l'assistente sociale, perchè non ha le competenze professionali per
giudicare l'autonomia clinica.
Nella commissione occorrerebbe anche la presenza di un medico.
Quindi,
il tutto si è risolto sulla base di un'autodichiarazione del soggetto,
previa verifica solo nel caso in cui lo stesso risultava assegnatario
dell'assegno di cura.
Ma, per esempio, si dice che non si sia entrati nel merito della verifica dei certificati ISEE.
In
qualche caso, pare che alcuni beneficiari, previa opportuna
"suddivisione" del domicilio, abbiano potuto usufrire di un cerficato
ISEE dal quale risulta solo il reddito del soggetto invalido.
E
nessuno in fase di verifica si sarebbe posta la domanda di come possa
un soggetto non autosufficiente avere come unico reddito il suo e
vivere da solo.
A riprova di come ci sia qualcosa che non funziona
nei criteri adottati per la compilazione della graduatoria, si porta
qualche esempio.
Un cieco che vive da solo, con ISEE basso,
assistito dai familiari, ma che sullo stato di famiglia risulta unico
residente, riceve l'assegno.
Un'anziana donna che vive non marito
ottantenne e figlia, con ISEE più alto, affetta da demenza senile, e
che abbisogna di assistenza 24 ore su 24, non riceve l'assegno.
E
come caso clamoroso di esclusione dalla graduatoria si porta quello di
un giovane 35enne affetto da patologia neurologica degenerativa, che
non ha nessuno che lo assista e non ha alcun reddito, ma risulta
proprietario di una casa perchè gli è stata intestata da alcuni parenti.
Sono comunque situazioni di grande disagio sociale che meriterebbero maggiori attenzioni.
E
qui non si vuole discutere chi merita e chi no, ma il metodo con il
quale è stata stilata e il modo in cui sono state fatte le verifiche.
Il
dramma è che, su una graduatoria di quasi 1.500 persone del distretto
sanitario Cisternino - Fasano - Ostuni che abbisognano di aiuto, solo a
54 è stato riconosciuto l'assegno: che fine fanno le altre persone?
Gli
aventi diritto al contributo, che oscilla tra i 450 e i 500 euro
mensili, sono stati quantificati in base ai soldi disponibili per
l'ambito territoriale.
Come già detto, però, c'è una cosa che salta subito all'occhio: la maggior parte dei beneficiari sono di Ostuni. Perché?
Sorge
il sospetto che in questa prevalenza ostunese giochi un ruolo il fatto
che il Comune di Fasano, purtroppo, per propria incapacità gestionale,
abbia totalmente delegato al Municipio della "Città Bianca" le funzioni
di Comune capofila del cosiddetto "Ambito Territoriale Sociale".